lunedì 16 aprile 2012

Dalì, un artista, un genio, un 'modaiolo'

Che il 'nostro', affettivamente, Salvardor Dalì fosse un artista così eccentrico e geniale lo immaginavamo... Si insomma, pittore, scrittore, cineasta, scultore e designer, una sola mente geniale racchiusa in migliaia di opere che oggi non possiamo far'altro che ammirare a bocca aperta. 
Con l'occasione della mostra 'Dalì, un artista, un genio' al Vittoriano a Roma che mi sono proposta di andare a vedere senza remore, contrassegnadolo sulla mia agenda con "urgente", vorrei 'svelare' il lato forse meno conosciuto dell'artista, quello di 'designer' di moda e di oggettistica.





Eccentrico ed amante del lusso come lui stesso si definiva, non poteva mancare alla sua lunga lista di capolavori lo 'strambo' abito, per il periodo, con stampata un'aragosta, nato dalla collaborazione con la stilista, geniale promotrice, tra l'altro, del color rosa shocking, Elsa Schiapparelli, ed il telefono con la stessa fantasia.


Tra le commissioni fatte da lui alla stilista ricordiamo anche il cappello a forma di scarpa, di cui mi innamorai non appena lo vidi in foto, e una cinta a forma di labbra il cui motivo sarà ripreso in altre celebri creazioni.

Il suo amore per la moda e, testuali parole,  "per tutto ciò che è dorato ed eccessivo, la mia passione per il lusso e la mia predilezione per gli abiti orientali "  lo hanno indotto ad essere ricordato, oltre che come fenomenale pittore ed artista, ad esponente di spicco negli archivi della moda mondiale.

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